Leggere fa bene all’anima. Leggere ti cambia la vita. Leggere fa sognare… Difficile riuscire ad elencare tutte le virtù e i benefici che può dispensare la lettura. Ci sarebbe da scriverci sopra un libro. Anzi, no. Il libro è già stato scritto da due autrici inglesi: Ella Berthoud e Susan Elderkin. Il titolo? “Curarsi con i libri” a cui si aggiunge un esplicativo sottotitolo: “Rimedi letterari per ogni malanno”. L’editore è Sellerio. La traduzione è di Roberto Serrai, mentre l’adattamento del testo è a cura di Fabio Stassi.
Come è facile capire si tratta di un libro che dispensa consigli – anzi ricette letterarie – per curarsi e guarire grazie alla lettura. Ma forse la scheda editoriale è più chiara di quanto potrebbe essere la mia spiegazione:
Si può curare il cuore spezzato con Emily Brontë e il mal d’amore con Fenoglio, l’arroganza con Jane Austen e il mal di testa con Hemingway, l’impotenza con “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati, i reumatismi con il “Marcovaldo” di Italo Calvino, o invece ci si può concedere un massaggio con Murakami e scoprire il romanzo perfetto per alleviare la solitudine o un forte tonico letterario per rinvigorire lo spirito. Questo suggeriscono le ricette di un libro di medicina molto speciale, un vero e proprio breviario di terapie romanzesche, antibiotici narrativi, medicamenti di carta e inchiostro, ideato e scritto da due argute e coltissime autrici inglesi e adattato per l’Italia da Fabio Stassi, autore de “L’ultimo ballo di Charlot”. Se letto nel momento giusto un romanzo può davvero cambiarci la vita, e questo prontuario è una celebrazione del potere curativo della letteratura di ogni tempo e paese, dai classici ai contemporanei, dai romanzi famosissimi ai libri più rari e di culto, di ogni genere e ambizione. Queste ricette per l’anima e il corpo, scritte con passione propongono un libro e un autore a rimedio di ogni nostro malanno, che si tratti di raffreddore o influenza, di un dito del piede annerito da un calcio maldestro o di un severo caso di malinconia. Le prescrizioni raccontano le vicende e i personaggi di innumerevoli opere, svelano aneddoti, tratteggiano biografie di scrittori illustri e misconosciuti in un invito ad amare la letteratura.
Ora, al di là del nobile obiettivo curativo che le due autrici si propongono, mi piace segnalare questo libro perché rappresenta un invito alla lettura. E in Italia, lo sanno tutti, si legge poco. Pochissimo.
Ben venga, dunque, un libro che dispensa medicine letterarie. Perché utopicamente mi viene da pensare che se tutti gli ammalati e i sofferenti si curassero seguendo i consigli delle due autrici, di certo, leggere non sarebbe più una rarità.
Ma, visto che siamo in tema di utopie, mi spingo oltre. E dico che se le ricette di questo libro le seguissimo – tutti – quando ancora si è sani, a mo’ di prevenzione, forse non ci ammaleremmo proprio e il mondo, certamente, sarebbe migliore.